Imprese e commercianti sul dl Riaperture: “Indicazioni positivie ma molti non trovano convenienti ripartire”.
ROMA – Il dl Riaperture soddisfa in parte imprese e commercianti. Le linee guida sono condivise in parte da tutte le associazioni di categoria che temono sulla responsabilità in caso di nuovi contagi registrati nella propria azienda o negozio.
Su questo arriva una rassicurazione da parte dell’Inail con il presidente Bettoni che in un’intervista a La Stampa ha ribadito come gli imprenditori saranno giudicati colpevoli “solo se vengono violati i protocollo di sicurezza“.
Confesercenti: “Spiraglio importante”
Confesercenti ha parlato di uno “spiraglio importante, forse decisivo per uscire dall’incertezza ma si tratta di una corsa ad ostacoli contro il tempo. Più di tutti è pesata la previsioni di essere costretti a lavorare in condizioni antieconomiche. Gli imprenditori temono l’impatto della rigidità delle linee guida sulle attività, di rimanere schiacciati tra l’aumento dei costi di gestione e il prevedibile calo di ricavi. Sono preoccupati, inoltre, anche dal tema delle responsabilità legali“.
Dubbi sulla ripartenza che vengono confermati da un sondaggio Swg. L’istituto di ricerca ha messo in evidenza come quasi la metà delle imprese non è intenzionata ad aprire dal 18 maggio.
Cgil: “No allo scudo penale”
La richiesta di un possibile scudo penale è stata bocciata dalla Cgil che ha precisato come “i moltissimi imprenditori onesti non hanno nulla da temere da questi disposizioni. Consideriamo inaccettabile che si voglia utilizzare l’attuale emergenza sanitaria come alibi per giustificare una protezione ingiustificata. Questa avrebbe l’effetto di far passare l’infortunio da Covid-19 come una malattia comune. Una trasformazione che porterebbe alla riduzione delle prestazioni Inail, in favore dei lavoratori o lavoratrici contagiati, sia in occasioni di lavoro che in itinere“.
Sulla vicenda possibile un confronto nelle prossime ore tra Governo e le associazioni di categoria per trovare un compromesso.
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